Parole Chiave:
-Geografia
-Religione
-Innovazione
-Elettricità
-Brevetti
"Armi, Acciaio e Malattie - Jared Diamond"
La lezione di oggi è stata piuttosto "particolare". Abbiamo innanzitutto parlato di Jared Diamond e del suo libro "Armi, Acciaio e Malattie: Breve Storia del Mondo negli Ultimi Tredicimila Anni" che tratta i collegamenti tra geografia, biologia (quindi anche salute) e tecnologia. In altre opere trattò inoltre il controverso rapporto tra religione e tecnologie (basti pensare al collegamento tra la Bibbia e la stampa a cavallo tra il Quattrocento ed il Cinquecento). Le sue opere sono molto gradite al pubblico e alla critica, tanto che nel 1998 riceve il Premio Pulitzer per la saggistica, proprio per il primo saggio citato. Abbiamo poi fatto degli spoiler su personaggi come Galileo Ferraris e Camillo Olivetti, quindi elettricità e macchine da scrivere.
Poco fa dicevo che la lezione di oggi è stata "particolare". Lo è stata perché più che una vera e propria lezione è stato un bel discorso da seguire ad orecchio ("Una lezione piena di morale!" cit. V.Marchis), riguardante la tecnologia e l'innovazione. Innovazione, appunto. Joseph Shumpeter parla molto di progresso, suddividendo lo sviluppo dell'innovazione in cinque principi, trattanti beni, metodi di produzione, mercati, fonti e riorganizzazione.
Dopodiché si è fatto un salto all'indietro sull'Encyclopèdie di Diderot e D'Alambert, analizzando con cura minuziosa uno schema figurato diviso in tre parti: memoria, ragione, immaginazione.
Per concludere abbiamo parlato dell'importanza dei brevetti (in inglese "patent") i quali permisero il diritto d'esclusiva. Così nacque l'ufficio dei brevetti che oltre a tutelare l'inventore e fare da garante diventa un vero e proprio deposito dell'innovazione (Google Patents). A questo proposito vi lascio un'immagine che mostra il numero di brevetti depositati dal 1630 al 1849.
"Brevetti (Storia delle Macchine - Vittorio Marchis"
Parole Chiave:
-Progresso
-Esplorazione
-Benessere
"Foglie di Green Tea"
La lezione odierna è stata occupata al 90% dalla visione di due video. Il primo parlava di alcune tra le più importanti personalità della rivoluzione industriale d'oltremanica. Tra questi Richard Arkwright, James Watt, Adam Smith e Joseph Marie Jacquard. Nel secondo invece si è parlato prima di materie prime, alcune d'importazione, oltre a parlare di altri importanti volti a cavallo tra Settecento e Ottocento, come Abraham Darby, John Wilkinson, William Smith, James Cook, J.Banks.
Questi video ci hanno insegnato che la rivoluzione industriale ha avuto molti ingredienti, molte cause scatenanti ed una marea di conseguenze, tra tra le quali possiamo includere che all'inizio del Settecento ci fu un incremento del benessere. Così ci fu un grande aumento demografico (tanto che in Inghilterra la popolazione passò da 6.000.000 a 15.000.000 in pochi anni), il che causò la necessità di svilupparsi ancor di più, provocando un ulteriore aumento del benessere, oltre che della vita media. La rivoluzione venne causata anche dalle grandi esplorazioni del XVIII secolo, provocate proprio dalla ricerca del benessere. Proprio in questo periodo furono importate tante materie prime dall'Asia e dall'Oceania, come il tea, la porcellana, il cotone e lo zucchero.
Parole Chiave:
-Imprenditore
-Cotone
-Moda
-Macchine Tessili
-Enciclopedia
"Germoglio di Cotone"
Abbiamo rimarcato, durante la scorsa lezione, il grande progresso subito dall'industria. La complessità raggiunta dalle fabbriche richiese sempre più la presenza di un imprenditore, qualcuno cioè che sapesse investire bene, dividendo ora il suo capitale al 50% tra materie prime e complesse macchine, forzando così la rivoluzione industriale.
Come abbiamo già detto la rivoluzione industriale scoppiò in Inghilterra, sospinta dalla fine di una possente guerra civile, dopo la quale si formò una nuova nobiltà, più giovane, alla quale ci si poteva accedere per meriti militari o scientifici.
La rivoluzione si scatena specialmente in ambito tessile. In questo periodo infatti venne importata dall'Egitto una nuova materia prima: il cotone. I vantaggi principali di questa fibra rispetto alla lana sono il basso prezzo, una fibra più fine e la facilità nella colorazione, mentre presenta lo svantaggio di una elevata difficoltà nella filatura. Nacque così l'esigenza di creare nuove macchine che riuscissero a filare una grande quantità di cotone. Grazie a queste scelte la società industriale inventò la moda, secondo cui un vestito non doveva più durare tanto come prima. Si iniziò quindi a guardare non solo alla produzione (calcolata in unità prodotte nell'unità di tempo), ma anche alla produttività (produzione sul numero di addetti).
Tutto ciò venne teorizzato da Adam Smith, filosofo ed economista scozzese del Settecento, che nel 1776 pubblicò la sua opera "Indagine sulla Natura e le Cause della Ricchezza delle Nazioni", in cui dice che la ricchezza sta nella capacità di produrre ricchezza, quindi alla capacità di innovare. Egli denota inoltre l'importanza del macchinismo e della formazione professionale per razionalizzare la produzione. Si è detto inoltre che il vero protagonista della rivoluzione industriale fu l'orologio, che cambiò per davvero lo stile di vita lavorativo. A questo proposito vi lascio a fondo pagina un video del famoso film "Modern Times" di Charlie Chaplin.
"Jacquard Loom"
Dopo uno zoom su diverse macchine tessili della rivoluzione industriale come l'arcolaio, la navetta volante (John Kay, 1733), lo spinning jenny (James Hargreaves, 1765), il water frame (Richard Arkwright, 1768), il mule jenny (Samuel Crompton, 1779) ed il telaio per nastri a disegno (1780), abbiamo trattato il jacquard loom (telaio jacquard), costruito da Joseph Marie Jacquard nel 1801. Egli riuscì ad automatizzare il telaio per nastri a disegno per mezzo di schede forate, causando così un enorme aumento di produttività. Il punto debole di questa macchina però stava proprio nelle schede forate che si usuravano molto facilmente. Daniel Defoe, famoso per "Robinson Crusoe", all'inizio della sua carriera era un giornalista e scrisse molto sull'industria e, in particolare, su quella tessile.
Nel Settecento scoppiò un fenomeno noto come illuminismo, durante il quale prese piede un nuovo genere letterario, l'enciclopedia, cioè una raccolta globale di informazioni che stanno alla base del sapere. Una delle più importanti è l'opera dell'inglese Ephraim Chambers, "Cyclopaedia" (1728), chiamata anche "An Universal Dictionary of Arts and Sciences". Questa è infatti la prima enciclopedia in ordine alfabetico. Come spesso è successo nella storia la Francia corse ai ripari con le opere di Diderot e D'Alambert, i quali scrissero un vero e proprio dizionario ragionato.
Parole Chiave:
-Rivoluzione
-Industria
-Srandard
-Fabbrica
-Macchina
"Statua della Libertà a New York"
La lezione di oggi si è incentrata su uno degli argomenti più importanti del corso: la rivoluzione industriale. Innanzitutto abbiamo analizzato una tabella che trattava l'evoluzione della società e la tecnologia (creata proprio dal prof. Marchis e che io ho riportato come immagine a fondo pagina). Abbiamo parlato ad esempio dell'evoluzione del "luogo" in cui opera la tecnica. Questa nasce come bottega, si trasforma in fabbrica, diventando il network nei giorni nostri. Ben più significativo l'esempio delle unità di misura poichè rispecchiano la variazione delle esigenze nel corso del tempo: dalla massa, alla potenza, all'informazione, che oramai è diventata la merce di scambio più preziosa, il fulcro del mercato (Kg-->W-->Bytes).
La rivoluzione industriale vera e propria iniziò in Inghilterra ed ebbe subito conseguenze "sconvolgenti", tra le quali possiamo citare il sostanziale cambiamento dei materiali utilizzati nelle fabbriche, le quali diventarono il centro indiscusso dell'industria. Si passò infatti dal legno al metallo, anche se questo cambiamento non fu indolore.
In seguito questa rivoluzione si estese anche alla Francia. Inutile dire che anche questo paese ne fu travolto, basti pensare alla bellissima Statua della Libertà, donata agli USA dalla Francia e situata a New York, la cui struttura interna è stata progettata da Gustave Eiffel ed il cui rivestimento è stato creato con l'innovativa tecnica della galvanoplastica.
In questo periodo, o immediatamente dopo, sono state create una marea di nuove tecniche e invenzioni, tra cui il treno, l'elettricità ed il telegrafo. Al riguardo ne fa un'attenta analisi socio-economica e tecnologica Karl Marx nella sua opera "Il Capitale - Libro I", esattamente nel capitolo 13, dal titolo "Macchine e grande industria".
Nella società industriale ci furono dei cambiamenti sostanziali: poichè l'uomo diventa protesi della macchina(cit. J. Ortega y Gasset), a differenza di ciò che succedeva nella società artigianale. Inoltre al nascere dell'industria nacque anche lo sfruttamento minorile, come succedeva nelle miniere, per esempio. Al riguardo Emile Zola, scrittore naturalista francese, scrive diverse opere, tra cui il famosissimo "Germinal" (1885).
La rivoluzione industriale cambia anche il modo di produrre. Per la rima volta infatti si producono macchine per fare altre macchine. Si è andati inoltre verso un'importantissima standardizzazione, di cui possiamo vedere le conseguenze ancora oggi.
"L'evoluzione della Società e la Tecnologia"(prof. V.Marchis)
La lezione di oggi si è accentrata sulla seta, argomento particolarmente importante nella storia dal punto di vista tecnologico e commerciale. La seta che noi tutti conosciamo si ricava dai bozzoli formati dal baco da seta quando compie la sua metamorfosi in farfalla. Ognuno di questi bozzoli è formato da un filo unico, ciascuno dei quali può arrivare alla lunghezza di 1100m.
Come ben sappiamo con la seta si fanno dei bellissimi (e costosi) tessuti, ma perchè ciò sia possibile bisogna torcere più fili tra loro, poichè il singolo filo sarebbe troppo fragile per resistere all'usura, poi intrecciare più fili torti tra loro affinchè stiano insieme per attrito, formando così il tessuto. Fino all'anno 1000 circa la seta si filava a mano attorno ad un fuso, con una tecnica simile a quella usata per la filatura della lana. A partire dall'XI secolo invece fu usata una nuova macchina, chiamata arcolaio, in cui il fuso viene sostituito da un rocchetto. Questa macchina è particolarmente importante poichè rappresenta la prima applicazione pratica del sistema biella-manovella (a differenza del meccanismo manovella-biella, gia noto dall'antichità).
"L'Arcolaio"
La seta è sempre stata al centro dell'interesse della società, basti pensare che al tempo dei Romani i beni di riferimento erano tre: l'oro, l'argento e la seta, appunto. Sembra quindi ovvio che già da migliaia di anni orsono si siano cercate le migliori tecniche per ottenere la seta, ma si sono presentati diversi problemi a cui l'ingegno ha dovuto porre rimedio. Il primo ostacolo che è stato incontrato, dopo essere riusciti a reperire le materie prime, è stato quello di "srotolare" il bozzolo lasciando integro il sottile filo di seta. Inoltre si sarebbe dovuto srotolare prima che l'insetto al suo interno lo danneggiasse. Per questo in Cina ed in Giappone furono create numerose tecniche, come la trattura della seta (sulla quale allego un video a fondo pagina), che però furono note in Europa solo dopo i viaggi di Marco Polo. Era inoltre molto complicato torcere la seta, per cui venne inventata una macchina, il torcitoio, descritto anche da Vittorio Zonca nel suo "Teatro di Macchine".
Comunque l'industria della seta non spiccò immediatamente il volo, poichè furono necessari secoli di esperienze (spesso fallimentari) alle spalle, e numerose conoscienze gelosamente costudite sotto segreto industriale dai lavoratori del setificio. Anche l'Italia ebbe un ruolo centrale nello sviluppo dell'industria della seta, tanto che il Piemonte nel Settecento, economicamente parlando, era leader europeo nel settore.
Qualche giorno fa, mentre guardavo una puntata de "IL SENSO della VITA" ho sentito un bellissimo racconto che ci fa capire come noi tutti dipendiamo dalla tecnologia, a partire dalle cose più basilari. Thomas Thwaites ci racconta infatti come è riuscito a costruire un semplice tostapane. Fantastico!! Vi lascio il link del video QUI, in italiano dal sito ufficiale, ma per sicurezza vi lascio anche un altro video alla fine del post (solo per chi mastica un po' l'inglese).
Fa inoltre molto piacere il suo riferimento a Georgius Agricola ed al suo De Re Metallica, trattato a lezione.
Dopo la prima ora di lezione, che abbiamo passato ad esporre un catalogo di suggerimenti e precisazioni riguardanti il blog, abbiamo iniziato a trattare l'argomento delle tecnologie dell'aria e del fuoco.
Un'importante (e sconvolgente) scoperta fatta da Galileo & Co. riguarda l'aria. Si scoprì infatti che l'aria ha un peso. Otto von Guericke fece l'esperimento della "bolla": prese una sfera divisa in due da cui tolse l'aria tramite una pompa, creando il vuoto all'interno della sfera. Notò che le due parti della sfera si erano incollate, a causa della forte differenza di pressione, e fu per lui impossibile dividerla, anche con la trazione di sei cavalli.
Denis Papin invece inventa la pentola a pressione e trae diverse conclusioni sulla correlazione tra fuoco, acqua, vapore e pressione.
"Funzionamento della Pompa a Fuoco" (prof. V.Marchis)
Thomas Savery va oltre ed inventa una sorta di macchina a vapore azionata a mano (chiamata anche "pompa a fuoco"), che venne poi ripresa, e sotto diversi aspetti migliorata da Thomas Newcomen, la cui macchina era automatica, cioè non aveva bisogno dell'ausilio dell'uomo poichè riusciva ad autosostenersi.
Il terzo importante passo fu quello di James Watt che riuscì, tramite un sistema biella-manovella e un volano, a far produrre un moto rotatorio dalla macchina.
Parole Chiave:
-Nuova Scienza
-Metalli
-Fisica
-Isaac Newton
"Isaac Newton"
Torniamo al discorso "stampa". Abbiamo detto nelle scorse lezioni che Gutenberg riusci nell'impresa a metà del Quattrocento grazie ad un grande progresso della scienza tecnologica, passando sempre più dal mondo del pressapoco all'universo della precisione.
Uno dei progressi fondamentali fu quello nel campo della metallurgia. L'arte dei metalli ha inizio all'alba del Cinquecento, venendo formalizzati con una sorta di "ricettari" che ricordano quelli dell'alchimia. Ne è un esempio la tabula affinitatum che presenta le varie interazioni tra diverse sostanze. I primi "ricettari", che erano tedeschi, si chiamavano Bergbuchlein.
A metà del Cinquecento iniziano a comparire i primi trattati di metallurgia, ben diversi dai teatri che erano testi rivolti ai potenti. Importante il De Re Metallica di Georg Bauer (in arte Georgius Agricola), trattato molto completo che diventò un vero e proprio libro di testo per le scuole di metallurgia.
A partire dalla seconda metà del Cinquecento inizia ad operare Galileo Galilei. Egli comincia studiando medicina, poi si sposta di città in città per studiare ed insegnare, prestando poi attenzione agli studi ingegneristici, a partire dalla resistenza dei corpi. A quei tempi si diceva che la società si fondava su tre pilastri fondamentali: la nobiltà, il clero e l'esercito. Francesco Bacone disse per primo che si dovrebbe aggiungere una quarta classe fondamentale: quella degli scienziati. Galileo fu inoltre il primo a scoprire (o meglio a capire) la non linearità dei risultati fisici. Basti pensare che il volume varia con la terza potenza della lunghezza, mentre la superficie con la seconda. Egli stesso fece il famoso esempio dell'osso per far comprendere che non tutto segue le leggi della proporzione. Così nacque la nuova scienza: la fisica.
"Galileo Galilei"
Se parliamo di fisica classica però non possiamo non parlare del suo maggiore esponente: Sir Isaac Newton (1642-1727), un uomo che dedicò la propria vita agli studi. Infatti è a lui che si devono tutte le attuali tecnologie basate sulla meccanica classica (e non quella quantistica di Einstein). Egli, stimolato dalla sua storica nemesi Robert Hook, ebbe la brillante idea di osservare il sistema solare per trarre delle conclusioni fisiche sulla gravità e la forza. Newton, anche se con molta riluttanza, nel 1687 pubblica il Principia Mathematica, forse il trattato più importante di sempre, in cui ci regala i tre principi fondamentali su cui ancora oggi si basa la fisica classica. Nonostante il grande successo (fu addirittura eletto baronetto dalla Regina Anna) egli conservò sempre la sua modestia. Disse infatti, probabilmente riferendosi a Keplero e Galileo, che "Se ho visto più lontano, è perchè stavo sulle spalle dei Giganti.".
Su di lui a lezione abbiamo visto un bellissimo video-documentario che ne mostrava la biografia completa, i cui link sono qui in basso.