Logbook delle lezioni del professor Vittorio Marchis - a.a. 2010/2011
mercoledì 11 maggio 2011
Lezione 11/05/2011
Parole Chiave:
-Seta
-Commercio
"Bozzoli del Baco da Seta"
La lezione di oggi si è accentrata sulla seta, argomento particolarmente importante nella storia dal punto di vista tecnologico e commerciale. La seta che noi tutti conosciamo si ricava dai bozzoli formati dal baco da seta quando compie la sua metamorfosi in farfalla. Ognuno di questi bozzoli è formato da un filo unico, ciascuno dei quali può arrivare alla lunghezza di 1100m.
Come ben sappiamo con la seta si fanno dei bellissimi (e costosi) tessuti, ma perchè ciò sia possibile bisogna torcere più fili tra loro, poichè il singolo filo sarebbe troppo fragile per resistere all'usura, poi intrecciare più fili torti tra loro affinchè stiano insieme per attrito, formando così il tessuto. Fino all'anno 1000 circa la seta si filava a mano attorno ad un fuso, con una tecnica simile a quella usata per la filatura della lana. A partire dall'XI secolo invece fu usata una nuova macchina, chiamata arcolaio, in cui il fuso viene sostituito da un rocchetto. Questa macchina è particolarmente importante poichè rappresenta la prima applicazione pratica del sistema biella-manovella (a differenza del meccanismo manovella-biella, gia noto dall'antichità).
"L'Arcolaio"
La seta è sempre stata al centro dell'interesse della società, basti pensare che al tempo dei Romani i beni di riferimento erano tre: l'oro, l'argento e la seta, appunto. Sembra quindi ovvio che già da migliaia di anni orsono si siano cercate le migliori tecniche per ottenere la seta, ma si sono presentati diversi problemi a cui l'ingegno ha dovuto porre rimedio. Il primo ostacolo che è stato incontrato, dopo essere riusciti a reperire le materie prime, è stato quello di "srotolare" il bozzolo lasciando integro il sottile filo di seta. Inoltre si sarebbe dovuto srotolare prima che l'insetto al suo interno lo danneggiasse. Per questo in Cina ed in Giappone furono create numerose tecniche, come la trattura della seta (sulla quale allego un video a fondo pagina), che però furono note in Europa solo dopo i viaggi di Marco Polo. Era inoltre molto complicato torcere la seta, per cui venne inventata una macchina, il torcitoio, descritto anche da Vittorio Zonca nel suo "Teatro di Macchine".
Comunque l'industria della seta non spiccò immediatamente il volo, poichè furono necessari secoli di esperienze (spesso fallimentari) alle spalle, e numerose conoscienze gelosamente costudite sotto segreto industriale dai lavoratori del setificio. Anche l'Italia ebbe un ruolo centrale nello sviluppo dell'industria della seta, tanto che il Piemonte nel Settecento, economicamente parlando, era leader europeo nel settore.
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