mercoledì 18 maggio 2011

Lezione 18/05/2011

Parole Chiave:
-Imprenditore
-Cotone
-Moda
-Macchine Tessili
-Enciclopedia
"Germoglio di Cotone"
Abbiamo rimarcato, durante la scorsa lezione, il grande progresso subito dall'industria. La complessità raggiunta dalle fabbriche richiese sempre più la presenza di un imprenditore, qualcuno cioè che sapesse investire bene, dividendo ora il suo capitale al 50% tra materie prime e complesse macchine, forzando così la rivoluzione industriale.
Come abbiamo già detto la rivoluzione industriale scoppiò in Inghilterra, sospinta dalla fine di una possente guerra civile, dopo la quale si formò una nuova nobiltà, più giovane, alla quale ci si poteva accedere per meriti militari o scientifici.
La rivoluzione si scatena specialmente in ambito tessile. In questo periodo infatti venne importata dall'Egitto una nuova materia prima: il cotone. I vantaggi principali di questa fibra rispetto alla lana sono il basso prezzo, una fibra più fine e la facilità nella colorazione, mentre presenta lo svantaggio di una elevata difficoltà nella filatura. Nacque così l'esigenza di creare nuove macchine che riuscissero a filare una grande quantità di cotone. Grazie a queste scelte la società industriale inventò la moda, secondo cui un vestito non doveva più durare tanto come prima. Si iniziò quindi a guardare non solo alla produzione (calcolata in unità prodotte nell'unità di tempo), ma anche alla produttività (produzione sul numero di addetti).
Tutto ciò venne teorizzato da Adam Smith, filosofo ed economista scozzese del Settecento, che nel 1776 pubblicò la sua opera "Indagine sulla Natura e le Cause della Ricchezza delle Nazioni", in cui dice che la ricchezza sta nella capacità di produrre ricchezza, quindi alla capacità di innovare. Egli denota inoltre l'importanza del macchinismo e della formazione professionale per razionalizzare la produzione. Si è detto inoltre che il vero protagonista della rivoluzione industriale fu l'orologio, che cambiò per davvero lo stile di vita lavorativo. A questo proposito vi lascio a fondo pagina un video del famoso film "Modern Times" di Charlie Chaplin.
"Jacquard Loom"
Dopo uno zoom su diverse macchine tessili della rivoluzione industriale come l'arcolaio, la navetta volante (John Kay, 1733), lo spinning jenny (James Hargreaves, 1765), il water frame (Richard Arkwright, 1768), il mule jenny (Samuel Crompton, 1779) ed il telaio per nastri a disegno (1780), abbiamo trattato il jacquard loom (telaio jacquard), costruito da Joseph Marie Jacquard nel 1801. Egli riuscì ad automatizzare il telaio per nastri a disegno per mezzo di schede forate, causando così un enorme aumento di produttività. Il punto debole di questa macchina però stava proprio nelle schede forate che si usuravano molto facilmente. Daniel Defoe, famoso per "Robinson Crusoe", all'inizio della sua carriera era un giornalista e scrisse molto sull'industria e, in particolare, su quella tessile.
Nel Settecento scoppiò un fenomeno noto come illuminismo, durante il quale prese piede un nuovo genere letterario, l'enciclopedia, cioè una raccolta globale di informazioni che stanno alla base del sapere. Una delle più importanti è l'opera dell'inglese Ephraim Chambers, "Cyclopaedia" (1728), chiamata anche "An Universal Dictionary of Arts and Sciences". Questa è infatti la prima enciclopedia in ordine alfabetico. Come spesso è successo nella storia la Francia corse ai ripari con le opere di Diderot e D'Alambert, i quali scrissero un vero e proprio dizionario ragionato.

Charlie Chaplin - Modern Times (Tempi Moderni)

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