giovedì 28 aprile 2011

Lezione 28/04/2011 (Assenza del prof. V.Marchis)

Parola Chiave:
-Gotico
"Gargoyle su Notre-Dame de Paris"
Oggi, nonostante l'assenza del nostro professore, non siamo rimasti con le mani in mano. Abbiamo infatti guardato un interessante video-documentario riguardante il gotico: uno studio sulla costruzione delle cattedrali componente per componente, passo per passo, di dettaglio in dettaglio, con approfondimenti riguardanti l'importanza che hanno avuto per la società (come l'elevazione della figura femminile), le ragioni che hanno spinto alla loro costruzione e diffusione, le conseguenze che hanno portato, gli importanti progressi tecnologici, ma non trascurando il lato artistico, sia all'esterno che all'interno, o a particolarità come la loro musicalità. Da far notare che è stata data particolare attenzione a quella cattedrale che può essere considerata la più bella di tutte: Notre-Dame de Paris.
Senza dilungarmi oltre voglio sottolineare che è stato interessante e soddisfacente osservare i numerosi cenni e riferimenti ad argomenti trattati a lezione come l'abate Suger, il crollo della cattedrale di Beauvais e l'arco rampante.
"Interno di Notre-Dame de Paris"

mercoledì 20 aprile 2011

Lezione 20/04/2011

Parole Chiave:
-Memoria
-Teatro
-Acqua
"Vite Idraulica secondo Leonardo Da Vinci"
Oggi si è parlato prima di tutto delle nuove esigenze che si ebbero dopo l'invenzione della stampa. Uno dei più grandi problemi era che anche dopo l'invenzione della stampa se si voleva leggere un libro ci si sarebbe dovuti recare nel luogo in cui esso era conservato. A ciò si aggiunge il fatto che non tutti potevano avere accesso al libro, poiché esso poteva essere commentato nei marginali posti al lato.
Nacque inoltre la "necessità di ricordare". Un importante studioso dell'arte della memoria fu Giulio Camillo, che scrisse il libro "L'Idea del Theatro", pubblicato postumo nel 1550. Questo testo cambia l'idea di libro, facendolo assomigliare ad una enciclopedia, ad un'opera teatrale, da cui prende il nome il nuovo genere letterario. I teatri sono quindi rassegne fortemente illustrate che promuovono una particolare materia scientifica, utilizzando appunto la metafora del teatro. Essi dovevano possedere un senso di bellezza, dato che erano libri mirati ad un pubblico più alto e ricco. Non erano infatti dei manuali ma dei testi  che dovevano dimostrare il fascino di una scienza e la sua meritevolezza di finanziamenti. Così un artefatto della tecnologia come la stampa diventò uno strumento di conoscenza.
Nacquero teatri per ogni materia che diedero vita a nuovi generi letterari. Tra questi i "teatri di macchine", con cui gli ingegneri riescono a promuovere le proprie innovazioni. Colui che inaugurò questo genere fu Jacques Besson con il suo "Theatrum Instrumentorum et Machinarum". Il secondo è di un italiano, il capitano Agostino Ramelli, che tratta di macchine militari. Estremamente degno di attenzione il "Novo Teatro di Machine et Edificii" di Vittorio Zonca. Questo teatro fu scritto a Padova nel 1607, proprio negli anni in cui Galileo Galilei insegnava nella città emiliana pur prestando particolare attenzione all'Arsenale di Venezia. Quindi è particolarmente importante per diversi motivi tra cui: è scritta in italiano, anche se rivolto ad un pubblico colto presenta grandi novità tecnologiche (vite perpetua), nel disegno vengono contrassegnate tutte le parti della macchina, presenta una scala grafica e le figure non sono più in prospettiva ma in assonometria.
"Disegno della Vite di Archimede" (prof. V.Marchis)
Cambiamo registro e parliamo della scienza delle acque. Un primo grande contributo fu quello di Ctesibio che inventò la pompa a stantuffo. Già ai tempi di Roma si aveva una grande conoscenza dell'idraulica, basti pensare ai famosi acquedotti. Fondamentali le testimonianze lasciate da Leonardo da Vinci, grande osservatore, che disegnò il comportamento dell'acqua in particolari situazioni, come la piena di un fiume. Egli studia e disegna diverse macchine tra cui la vite di Archimede e i sistemi di chiuse, oltre ad utilizzare l'acqua in modi alternativi come dimostrano i suoi progetti di una sega idraulica e di una draga.
Dopo Galileo e la nascita del metodo scientifico anche l'idraulica stessa viene affrontata da un punto di vista scientifico. Un importante contributo lo si deve a Benedetto Castelli, che fece capire l'importanza della standardizzazione nelle tecniche.
Nonostante tutto il più importante passo verso l'idraulica moderna lo si deve ad uno studioso del Settecento, Bernard Forest de Bélidor con la sua opera "Architecture Hydraulique".
Alla prossima e buona Pasqua!! =)
"La Vite di Archimede"

giovedì 14 aprile 2011

Lezione 14/04/2011

Parole Chiave:
-Ingegneria
-Leonardo Da Vinci
-Natura
-Stampa
"Leonardo Da Vinci"
Ricominciamo... Siamo nel Quattrocento. Le due date equivalentemente fondamentali di questo periodo sono due: 1453 (caduta del Sacro Romano Impero d'Oriente) e 1492 (scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo). Queste due date si equivalgono perché causarono più o meno in concomitanza il decentramento del potere da Roma verso altri Paesi. Ma ciò portò anche al diffondersi di nuove culture come quelle arabe, e le rispettive conoscenze. Basti pensare alla tecnologia delle macchine di Erone di Alessandria (poi studiate da al-Jazari, che ne estrapolò i meccanismi e le trasformò da giocattoli a macchine reali e funzionali). Ciò portò quindi ad enormi cambiamenti. Quando si parla si questo periodo si pensa infatti alla fine del Medioevo ed all'inizio dell'Evo Moderno. In questo periodo nacquero infatti molti ottimi ingegneri, tra cui:
-Francesco Di Giorgio (Urbino)
-Roberto Valturio (Rimini)
-Mariano Di Iacopo, detto "il Taccola" (Siena).
"La Gioconda"
Come probabilmente avrete notato tra questi non ho citato il più grande di tutti i tempi: Leonardo Da Vinci. Giusto però sottolineare che Leonardo, nonostante il suo genio, inventò solo una parte delle macchine che disegnò, ma egli ebbe maggior successo dei suoi predecessori perché, essendo artista oltre che ingegnere, aveva una grande padronanza della penna, dando così un grande appeal estetico ai suoi meravigliosi disegni. Ovviamente questo spiega solo una piccola parte della gloria di Leonardo, poiché grande riconoscenza gliela si deve per le macchine da lui progettate, quasi futuristiche dato che non si era mai visto nulla di simile prima, che hanno fatto scoprire al mondo un nuovo modo di pensare. Peccato che molte delle sue macchine, la maggior parte belliche, non siano mai state realizzate, poiché a quel tempo non si avevano né i materiali né le tecnologie adatte per costruire i suoi ingegni. 
"L'uomo vitruviano"
Notare che Leonardo Da Vinci fu contemporaneo di Albrecht Durer. Entrambi ingegneri, entrambi artisti, entrami disegnarono la natura da un punto di vista scientifico, che vissero nell'alba della stampa a caratteri mobili. Ecco il punto: la stampa. La stampa a caratteri mobili fu creata infatti tra il 1443 ed il 1450 da Gutenberg, che riuscì nel suo intento solo grazie ad una sempre più raffinata cultura chimica e dei metalli, che portò ad una rinnovata precisione della meccanica. La differenza tra Durer e Da Vinci fu proprio che mentre il primo sposò tutte le nuove tecnologie, come appunto la stampa, il secondo non ne adotta nessuna, tanto che non abbiamo neanche uno stampato di Leonardo. Fu così, grazie a questa scelta, che si creò il mito di Leonardo, l'ultimo degli scienziati medioevali.
Detto questo vi lascio ad una galleria di immagini delle più belle creazioni di Leonardo Da Vinci, insieme a cinque video di una puntata del programma "Doing Da Vinci", puntata in cui riproducono una delle più famose (e terribili) macchine di Leonardo: il carro armato.


"Le Ali"

"L'Elicottero"

"Il Carro Armato"

"La Mitragliatrice"


"Il Carro Armato" - PARTE 1

"Il Carro Armato" - PARTE 2

"Il Carro Armato" - PARTE 3

"Il Carro Armato" - PARTE 4

"Il Carro Armato" - PARTE 5

mercoledì 13 aprile 2011

Lezione 13/04/2011

Parole Chiave:
-Stereotomia
-Mura
-Cannone
-Grandezza
-Cupola
"Centro storico di Grosseto"
Per prima cosa oggi abbiamo ribadito l'importanza delle parole. Dopodichè è iniziata la lezione vera e propria. Si è detto che le varie parti delle cattedrali stavano insieme solo per attrito (a parte pochi pezzi), da qui l'importanza della stereotomia.
Il Medioevo nei suoi ultimi anni dà vita a tecnologie che permettono il progredire del Rinascimento. In quel periodo le città erano simili a dei castelli fortificati con delle possenti mura, in cui le torri hanno un ruolo importantissimo, basti pensare che il torrione ne era al centro. Nelle mura vi erano delle armi da getto di difesa, ma il trabucco di cui abbiamo parlato nell'ultima lezione era un'arma da offesa, atto a superare queste alte mura.
"Disegno di bastione alla moderna"(prof. V.Marchis)
All'inizio del Cinquecento si capì il potenziale della polvere da sparo o polvere pirica (zolfo, carbone, sal nitro). Fu molto complicato escogitare il sistema canna-proiettile senza che la canna si distruggesse. Infatti si ebbero i primi risultati solo quando si iniziò a fondere il bronzo per questo scopo (metà del '400). In principio ciò che contava era la grandezza di queste armi, così da poter incutere timore ai nemici. Il cannone ne è un tipico esempio. Esso infatti aveva una cadenza di fuoco estremamente bassa (circa un colpo ogni 24 ore) a differenza di armi più antiche (che avevano un tempo di ricarica di 15-30 minuti massimo). Come spesso capita solo dopo un po' si riconobbe l'importanza tattica del cannone. Esso infatti riusciva a trapassare le mura nemiche. Così la difesa tipo "scudo" divenne del tutto inefficace, portando alla necessità di costruire nuove mura tipo "sacchetto di sabbia". In sostanza diventarono da alte e snelle a basse e tozze, spesso rinforzate con la terra, tipo bastione moderno. Inoltre le torri diventarono angolari, trasformando i bastioni a punta di freccia, così da posizionare le armi difensive in modo tale da non far avvicinare nessuno alle mura (da qui l'espressione spazzare le mura). Molto importante anche il fossato attorno alle mura, che permetteva l'esistenza del cammino coperto.
Molti dei cambiamenti appena citati sono dovuti a Francesco Di Giorgio, architetto dei Duchi di Monfeltro a Urbino che ci lasciò numerosi manoscritti. Comunque in Italia ben presto si raggiungono nuove tecnologie costruttive. Per esempio Arnolfo di Cambio costruì il Duomo di Firenze, che doveva essere il più grande del mondo, ma non riuscì, viste le dimensioni, a costruire la cupola sulla base ottagonale già edificata. Così inizio un "concorso" per decidere chi e come avrebbe dovuto costruire la cupola. Filippo Brunelleschi, architetto e orafo, vinse sul rivale Ghiberti. Non potendo costruire una centina (armatura per sostenere la cupola in costruzione), egli decise di utilizzare e perfezionare il sistema a "spinapesce". Per fare ciò si aiutò con la geometria poichè la struttura della spinapesce proiettava una spirale sul piano sottostante. Per verificare di costruire una cupola perfetta il Brunelleschi inventò uno strumento chiamato gualandrino. Questo fu il primo indizio che ci fece capire che il fattore di scala non garantisce la linearità dei risultati, come dimostrò in seguito Galileo.
"Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze"

giovedì 7 aprile 2011

Lezione 07/04/2011

Parole Chiave:
- Verticalità
- Leggerezza
- Volano
"Trabucco"
La lezione di oggi è cominciata parlando delle differenze tra romanico e gotico. Dal punto di vista strutturale la principale difformità è una migliore conoscenza del comportamento dei materiali da parte di quest'ultimo, riuscendo così a dare un'idea di leggerezza e verticalità, anche abbellendo le parti che "lavoravano meno" scavandole e modellandole, oppure mettendo delle bellissime statue al posto dei pinnacoli, unendo così l'utile al dilettevole.
Un ulteriore passo in avanti si fece quando l'abate Suger ebbe l'idea di mettere delle vetrate colorate nelle parti non portanti delle chiese. Poichè non si era in grado di fare estese lastre di vetro, questo materiale veniva modellato in dischi, che venivano poi uniti tra di loro. E così iniziò una "gara" lunga 125 anni, specialmente in Francia, che consisteva nel fare la cattedrale gotica più alta, bella e gloriosa possibile e che finì male poichè come spesso succede si superarono i limiti per l'epoca. L'episodio a cui faccio riferimento è il crollo della volta di Beauvais, dopo solo nove anni dalla sua costruzione. Ma questa sfrenata mania costruttiva ci regalò alcune delle chiese più belle del mondo, come la cattedrale di Notre-Dame de Paris (foto in basso).
Ma torniamo a quello di cui stavamo parlando ieri: Villard de Honnecourt ed il suo taccuino. Egli nel suo Carnet disse diverse cose fondamentali per la storia. Per esempio scrisse per primo che il buon ingegnere dovrebbe conoscere alla perfezione due scienze: il disegno e la geometria, linearizzò figure complesse (anche antropomorfe) schematizzandole con figure geometriche semplici. Egli ci lasciò anche la testimonianza dell'invenzione di un componente fondamentale di tantissime macchine moderne, il volano, il quale non è altro che un accumulatore di energia. In realtà fu scoperto molti anni prima, ma inconsapevolmente, ad esempio con il tornio da vasaio. Si scopre il suo vero potenziale nel Duecento con l'arcolaio (per sostenere il sistema biella-manovella).
Ma cambiamo argomento.. Nel Medioevo le strutture difensive venivano costruite molto alte per un semplice motivo: la gittata di una massa aumenta all'aumentare dell'altezza da cui viene scagliato! Ma come spesso succede nella storia si trovò il modo di superare questo ostacolo, costruendo una macchina che riusciva a superare queste grandi mura. Stiamo parlando del trabucco, l'arma non da fuoco più grande e potente che sia mai stata creata, il quale funzionava con lo stesso principio della fionda. Ma di questo parleremo meglio la prossima volta...
"Cattedrale di Notre-Dame de Paris"

mercoledì 6 aprile 2011

Lezione 06/04/2011

Parole Chiave:
- Macchina
- Medioevo
- Mulino
- Letteratura
- Esperimento
- Chiesa
"Mulino ad acqua ad asse orizzontale"
Quest'oggi abbiamo iniziato la lezione parlando di macchine, partendo dall'etimologia del termine per spiegare che a seconda del termine che si usava in antichità ("machina, mechanà" oppure "ingenium") si intendesse qualcosa di negativo o positivo (rispettivamente), ricollegandoci così al "Deus ex machina".
Abbiamo parlato poi di artefatti, distinguendoli da utensili e macchine. Per artefatto, come è già stato detto nel post precedente, si intende qualcosa prodotto dalla tecnica, mentre l'utensile è qualcosa di più specifico che si può definire come un'estensione di un arto atto a compiere con migliore efficienza un determinato compito, come ad esempio il martello che è un'estensione del pugno. La macchina è un dispositivo che appartiene alla categoria degli artefatti, e che consumando delle risorse variano l'ordine di un sistema. Indifferente il tipo di ordine, che può essere per esempio materiale, energetico o informativo. Notare che una macchina non deve necessariamente avere delle parti mobili. Si è parlato poi di un'altra tecnologia importantissima che ha fatto la storia: il mulino ad acqua. Non mi dilungherò nel descrivere il funzionamento di questi marchingegni (poichè spiegato perfettamente nel link appena citato); basti sapere che il loro scopo primario era quello di macinare il grano e che raggiunsero una discreta efficienza solo dopo molto tempo. Marc Bloch, storico del Novecento, parla infatti del mulino descrivendolo come "invenzione antica, trovò la sua vera diffusione solo nel Medioevo".
"Arco rampante"
Molte altre testimonianze fondamentali riguardanti il Trecento ce le regala il Sommo Poeta Dante Alighieri (1265-1321). Ne è un esempio la descrizione dell'Arsenale di Venezia nella Divina Commedia (da far notare il sito intratext riguardo a questo testo e non solo).
Tornando alla tecnologia è necessario citare il nome di Ruggero Bacone, colui che, ancor prima di Galileo Galilei, mette le basi per la nascita della scienza moderna, con il concetto di esperimento. Ne è testimonianza la lettera al al papa Clemente IV. Il Medioevo comunque ha avuto il fondamentale merito di "impostare" la nostra cultura. Chiusa la parentesi Medioevo si è parlato dell'importanza della chiesa dal punto di vista strorico, sociale, architettonico e tecnologico.
L'importanza della chiesa aumentò vertiginosamente conseguentemente al crollo di Roma. Dopo questo evento gli unici abitanti dell'Impero che potevano sopravvivere erano coloro che riuscivano a chiudersi in una struttura autosufficiente. L'abbazia ne è un tipico esempio. Se noi volessimo creare una abbazia perfetta dovremmo prendere  in considerazione la pianta della abbazia trovata a San Gallo, testimonianza fondamentale sotto questo punto di vista. Infine si è parlato di architettura, denotando le principali differenze tra stile romanico e stile gotico. Le differenze non sono tantissime a livello funzionale poichè una "segue" l'altra. Il gotico generalmente da una sensazione di maggiore leggerezza. Questo perchè si ebbe l'idea di scavare le parti che sontenevano meno peso e quindi lavoravano meno, grazie anche all'aiuto di elementi come gli achi rampanti.
A questo proposito cito Villard de Honnecourt, che scrisse una sorta di manuale per costruire una cattedrale, Le Carnet.
"Duomo di Milano"