mercoledì 13 aprile 2011

Lezione 13/04/2011

Parole Chiave:
-Stereotomia
-Mura
-Cannone
-Grandezza
-Cupola
"Centro storico di Grosseto"
Per prima cosa oggi abbiamo ribadito l'importanza delle parole. Dopodichè è iniziata la lezione vera e propria. Si è detto che le varie parti delle cattedrali stavano insieme solo per attrito (a parte pochi pezzi), da qui l'importanza della stereotomia.
Il Medioevo nei suoi ultimi anni dà vita a tecnologie che permettono il progredire del Rinascimento. In quel periodo le città erano simili a dei castelli fortificati con delle possenti mura, in cui le torri hanno un ruolo importantissimo, basti pensare che il torrione ne era al centro. Nelle mura vi erano delle armi da getto di difesa, ma il trabucco di cui abbiamo parlato nell'ultima lezione era un'arma da offesa, atto a superare queste alte mura.
"Disegno di bastione alla moderna"(prof. V.Marchis)
All'inizio del Cinquecento si capì il potenziale della polvere da sparo o polvere pirica (zolfo, carbone, sal nitro). Fu molto complicato escogitare il sistema canna-proiettile senza che la canna si distruggesse. Infatti si ebbero i primi risultati solo quando si iniziò a fondere il bronzo per questo scopo (metà del '400). In principio ciò che contava era la grandezza di queste armi, così da poter incutere timore ai nemici. Il cannone ne è un tipico esempio. Esso infatti aveva una cadenza di fuoco estremamente bassa (circa un colpo ogni 24 ore) a differenza di armi più antiche (che avevano un tempo di ricarica di 15-30 minuti massimo). Come spesso capita solo dopo un po' si riconobbe l'importanza tattica del cannone. Esso infatti riusciva a trapassare le mura nemiche. Così la difesa tipo "scudo" divenne del tutto inefficace, portando alla necessità di costruire nuove mura tipo "sacchetto di sabbia". In sostanza diventarono da alte e snelle a basse e tozze, spesso rinforzate con la terra, tipo bastione moderno. Inoltre le torri diventarono angolari, trasformando i bastioni a punta di freccia, così da posizionare le armi difensive in modo tale da non far avvicinare nessuno alle mura (da qui l'espressione spazzare le mura). Molto importante anche il fossato attorno alle mura, che permetteva l'esistenza del cammino coperto.
Molti dei cambiamenti appena citati sono dovuti a Francesco Di Giorgio, architetto dei Duchi di Monfeltro a Urbino che ci lasciò numerosi manoscritti. Comunque in Italia ben presto si raggiungono nuove tecnologie costruttive. Per esempio Arnolfo di Cambio costruì il Duomo di Firenze, che doveva essere il più grande del mondo, ma non riuscì, viste le dimensioni, a costruire la cupola sulla base ottagonale già edificata. Così inizio un "concorso" per decidere chi e come avrebbe dovuto costruire la cupola. Filippo Brunelleschi, architetto e orafo, vinse sul rivale Ghiberti. Non potendo costruire una centina (armatura per sostenere la cupola in costruzione), egli decise di utilizzare e perfezionare il sistema a "spinapesce". Per fare ciò si aiutò con la geometria poichè la struttura della spinapesce proiettava una spirale sul piano sottostante. Per verificare di costruire una cupola perfetta il Brunelleschi inventò uno strumento chiamato gualandrino. Questo fu il primo indizio che ci fece capire che il fattore di scala non garantisce la linearità dei risultati, come dimostrò in seguito Galileo.
"Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze"

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